Le Comunità di S. Ireneo festeggiano i 50 anni del Cammino Neocatecumenale

Sabato 5 maggio oltre 200mila appartenenti al Cammino Neocatecumenale, provenienti da circa 130 Paesi di tutti i continenti, si sono radunati attorno a Papa Francesco sulla vasta distesa di Tor Vergata, che nel 2000 fu teatro della Giornata mondiale della Gioventù di Roma. L’occasione era particolarmente solenne: festeggiare i 50 anni della effettiva “partenza” delle Comunità, grazie all’approdo nella Capitale della Cristianità degli iniziatori Kiko Arguello e Carmen Hernandez, avvenuto nel 1968.
Tra i presenti sotto la grande croce metallica del Giubileo del Duemila, anche molti appartenenti al Cammino della nostra Parrocchia, che attualmente conta nove comunità, accompagnati dal Parroco don Concetto, don Paolo e don Emmant. Tutto all’insegna della “Missione” il lungo discorso pronunciato da Papa Francesco, a commento del Vangelo di Matteo che racconta l’invio dei discepoli in tutte le nazioni da parte del Signore risorto. Un mandato che si rinnova in tutte le generazioni, in forza del Battesimo ricevuto e che in particolare, ha sottolineato il Papa, fa parte del DNA del Cammino.
In effetti, l’incontro, festosissimo e ricco di canti, punteggiato da un mare di bandiere multicolori, è stato anche l’occasione per consentire al Vescovo di Roma di benedire e di inviare a sua volta molti fratelli in missione. Francesco ha così consegnato la croce ai sacerdoti che faranno parte di 35 “Missio ad gentes” e ai responsabili di 25 “Communitates in missionem”. Di che cosa si tratta? Le prime sono ormai una tradizione del Cammino: gruppi di 4 o 5 famiglie, di solito con numerosi figli, accompagnati da un presbitero e da un giovane laico, oltre che da alcune sorelle a sostegno delle famiglie, partono per zone del mondo dove la Chiesa non è presente o è ridotta quasi al lumicino, con lo scopo di testimoniare il Vangelo e suscitare o ravvivare la fede. Da Sant’Ireneo già da alcuni anni operano in Thailandia e in Spagna due famiglie.
Le Communitates in missionem sono invece una novità, per il momento circoscritta alla Diocesi di Roma, che si traduce in sostanza in un “trapianto” di intere comunità che hanno completato il Cammino di riscoperta del Battesimo. In concreto, i fratelli appartenenti alle comunità inviate lasciano la parrocchia di appartenenza e vanno a vivere i loro momenti celebrativi in quelle di destinazione. Ma al tempo stesso si mettono a disposizione dei parroci che li hanno richiesti e che li accolgono, per svolgere i compiti pastorali, catechetici e di animazione che verranno loro affidati.
Questa novità ha coinvolto fortemente anche Sant’Ireneo, perché fra le sorteggiate alle quali il Papa ha affidato il mandato figurano la seconda e la terza comunità neocatecumenale della nostra parrocchia. Nella tarda mattinata del 5 maggio scorso, dunque, hanno ricevuto la croce dalle mani di Francesco anche Gianfranco Pausilli e Tonino Dari, in rappresentanza di tutti i fratelli delle loro comunità. E mentre la terza comunità non dovrà spostarsi fisicamente di molto, perché è stata destinata alla parrocchia di San Gerardo Maiella, nel vicino quartiere di Villa De Sanctis, alla seconda è invece toccata la Rettoria di Santa Maria della Pace, nel cuore della Roma barocca e due passi da piazza Navona. Location architettonicamente suggestiva, ma complicata sia come logistica (dove si parcheggia?) sia per il “che fare”, non trattandosi di una parrocchia tradizionale, ma di una realtà che non svolge attività pastorale e resta per gran parte del giorno aperta solo ai turisti.
Servirà insomma la fantasia dello Spirito Santo per suggerire al rettore e ai fratelli coinvolti le iniziative più utili per aiutare i pochi residenti e i tanti visitatori occasionali. E a tal proposito non sarà certo inutile se l’intera comunità parrocchiale vorrà sostenere il formidabile impegno di questi nostri parrocchiani, di sicuro con la preghiera, ma eventualmente anche con momenti di sostegno concreto e di affiancamento “operativo”. Perché se le parrocchie, come dice sempre Francesco, devono essere “in uscita”, quale occasione migliore di questa?

Gianfranco Marcelli

 

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