Ministri Straordinari per la Comunione

1. Il Ministro Straordinario della Comunione

Il ministero straordinario della Comunione nasce dall’Istruzione “Immensae Caritatis” del 29 gennaio 1973, edita dalla Sacra Congregazione per la Disciplina dei Sacramenti. E’ affidato a laici, uomini e donne, ed ha origine antiche in quanto già al tempo di S. Giustino si registrano casi di laici incaricati a portare la Comunione. Questa necessità, come si comprende facilmente, era strettamente connessa con i tempi: le comunità cristiane di allora erano di piccole dimensioni, sparse in vasti territori, indifese e sovente vittime di atroci persecuzioni perpetrate dai pagani. In questo quadro, si comprende come colui che si fosse trovato in incipiente pericolo di morte, voleva accostarsi per l’ultima volta all’Eucarestia in forma di viatico. Fino al secolo quinto e oltre, i fedeli uomini e donne ebbero la facoltà di portare a casa il Corpo del Signore e di comunicarsi.

È un incarico straordinario, non permanente, concesso in relazione a particolari e reali necessità di situazioni, di tempi e di persone.

E’ un gesto di squisita carità della Chiesa “perchè non restino privi della luce e del conforto di questo Sacramento i fedeli che desiderano partecipare al banchetto eucaristico ” e ai frutti del sacrificio di Cristo.

In via ordinaria il mandato viene conferito dal Vescovo a fedeli presentati mediante domanda rivolta all’Ufficio Liturgico dal Parroco della propria parrocchia di residenza:

  • ha durata triennale, eventualmente rinnovabile;
  • il rinnovo del mandato non è automatico, ma si richiede che il Ministro Straordinario abbia realmente vissuto il proprio ministero secondo le regole enunciate ed abbia frequentato i corsi di formazione;
  • deve essere esercitato solo ed esclusivamente nell’ambito della Parrocchia di appartenenza;
  • è affidato a chi abbia ricevuto il Sacramento della Confermazione ed abbia una condotta di vita irreprensibile da un punto vista cristiano in modo che nessuno possa rimanere scandalizzato;
  • è conferito a seguito della frequenza ai Corsi di Formazione a livello diocesano e degli incontri programmati, onde consentire una particolare preparazione nel campo della evangelizzazione, nei gruppi liturgici parrocchiali e nel settore della carità;

In circostanze straordinarie, dovute ad una particolare affluenza dei fedeli alla celebrazione eucaristica, in assenza di ministri ordinati (Presbiteri e Diaconi) o di ministri istituiti (Accoliti), è prevista anche la deputazione ad actum (Messale Romano pag. 1046 ), cioè per quella sola circostanza di alcuni fedeli.

2. Compiti affidati al Ministro Straordinario della Comunione

  • Distribuzione della Comunione durante la S. Messa, solo nell’ambito della Parrocchia in cui esercita il mandato, in occasione di una grande affluenza di fedeli alla Comunione e in assenza di Presbiteri, Diaconi, Accoliti.
  • Distribuzione della Comunione fuori della S. Messa: nelle case degli ammalati e degli anziani impediti di partecipare alla S. Messa.

3. La Comunione agli ammalati

Il Ministro Straordinario prima di portare la Comunione agli ammalati si adopererà di portare gli ammalati all’Eucarestia; si atterrà a quanto stabilito dal Rito Liturgico e non dovrà mai omettere il riferimento alla Parola e al Vangelo del giorno.

Rappresenta quindi la comunità che si interessa del malato e che tende a non escluderlo o a disinteressarsi di lui. Quando possibile farà si che di tanto in tanto partecipi alla S. Messa in Parrocchia, incontrando la comunità nell’assemblea domenicale; quando ciò non è possibile il Ministro Straordinario porterà invece la Comunione in casa degli ammalati.

In questa seconda ipotesi il rapporto della Comunione con il Sacrificio Eucaristico e con la comunità risalta in tutta la sua evidenza se si è attenti a portare la Comunione ai malati soprattutto nei giorni festivi in continuità con la S. Messa, a prolungamento della celebrazione che vede riunita la comunità parrocchiale. Infatti come ricordano i nostri Vescovi, la Comunione ai malati in relazione con la S. Messa domenicale è un’espressione della presa di coscienza da parte della comunità che anche i fratelli costretti per ragioni di salute ad essere assenti sono incorporati in Cristo e una profonda esigenza di solidarietà li unisce alla Chiesa che celebra l’Eucarestia.

Il servizio del Ministro Straordinario che reca il duplice dono della Parola e della Comunione Eucaristica, se preparato e continuato nel dialogo di amicizia e di fraternità, diventa chiara testimonianza della delicata attenzione di Cristo che ha preso su di se le nostre infermità e i nostri dolori.

È compito del ministro Straordinario informare il Parroco circa la gravità della malattia perchè l’ammalato sia opportunamente preparato a chiedere e a ricevere il Sacramento dell’Unzione degli Infermi nonchè quello della Confessione.

Il ministero non si esaurisce nel portare la Comunione ma continua nella carità, visitando durante la settimana gli ammalati e gli anziani, sostenendoli nella sofferenza ed invitandoli a pregare sia da soli che con i familiari e le persone addette alla loro cura.

4. Disposizioni spirituali del Ministro Straordinario

  • Continua la stessa missione di Cristo, Buon Samaritano;
  • abbia la consapevolezza di essere inviato dalla Comunità e di non agire a livello personale
  • abbia uno spirito di sacrificio (tempo, dedizione, affezione, disponibilità specie nei giorni festivi);
  • abbia amore per gli infermi e gli anziani;
  • abbia amore verso l’Eucarestia;
  • abbia un’attenzione pastorale che vada oltre il fatto di portare la Comunione (visite, attenzioni, assistenza sanitaria e qualche volta anche economica).

5. Norme di correttezza e galateo

  • La teca contenente Gesù Eucarestia, negli spostamenti, venga portata con venerazione, non infilata in tasca tra chiavi ed altro ciarpame;
  • negli spostamenti il Ministro sia raccolto in preghiera, non si fermi a parlare con nessuno, vada direttamente dagli ammalati e non faccia tappe intermedie (la spesa od altro…);
  • l’Eucarestia, se non consumata tutta, non venga assolutamente portata a casa ma al Tabernacolo, dove è stata presa o meglio ancora nelle mani del ministro da cui si è ricevuta;
  • si cerchi di ricevere l’Eucarestia, da portare agli ammalati, durante la Celebrazione Eucaristica domenicale e non nelle ore più impensabili quasi in forma clandestina;
  • quando il ministro porta l’Eucarestia agli ammalati, vada vestito decorosamente, per rispetto a Gesù nell’Eucarestia e all’ammalato;
  • il ministro abbia cura di lavarsi le mani e di non essere eccessivamente “agghindato” da smalti, anelli o altro. Una bella semplicità non guasta mai!

6. Dimensioni Servizio

Al momento operano  20  Ministri straordinari per un totale di 83 malati

Responsabili: il Parroco Don Concetto ed il Diacono Tonino Celletti